Ecco come funziona
Negli spostamenti quotidiani, chi usa un’auto elettrica può ricaricarla nelle stazioni di ricarica pubbliche oppure in quelle private ad uso pubblico (centri commerciali, alberghi, ecc.). Ma quali sono le opzioni disponibili per ricaricare l’auto a casa, sfruttando l’impianto elettrico della propria abitazione? Scopriamole insieme!
Ricaricare l’auto a casa: box o area privata
Installare un punto di ricarica in una casa indipendente è semplice e immediato. Se hai a disposizione un box o un’area privata, puoi installare un contatore elettrico intestato a un singolo soggetto privato. In questo caso basta inviare una comunicazione scritta all’amministratore di condominio, il quale si limiterà a prendere atto della decisione, visto che non servono particolari autorizzazioni, ed eseguire i lavori a norma di legge. Se, invece, sfrutti un attacco collegato alla linea elettrica condominiale, l’amministratore ha il compito di incaricare un tecnico per effettuare tutte le verifiche del caso e installare un contatore di misurazione del consumo di energia per addebitare i costi al singolo condomino.
Ricaricare l’auto a casa: area comune
Per ricaricare l’auto a casa puoi anche utilizzare il punto di ricarica collocato in un’area condominiale comune. In questo caso, la domanda scritta che presenti all’amministratore dovrà essere corredata da un progetto dettagliato e dovrai attendere l’autorizzazione dell’assemblea di condominio. Trattandosi di un’innovazione agevolata, affinché l’assemblea la autorizzi è necessario raggiungere il quorum deliberativo. I condomini che non intendono trarne vantaggio sono esonerati da qualsiasi contributo nelle spese. Infine, tieni presente che, come stabilito dal Dlgs 257/2016, è obbligatorio predisporre l’installazione di colonnine di ricarica negli edifici di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative o oggetto di ristrutturazione profonda.
Ricaricare l’auto a casa: se il condominio dice no
Se, trascorsi 3 mesi dalla presentazione della richiesta scritta, l’assemblea dei condomini non dà il suo assenso, puoi comunque installare i dispositivi a tue spese, purché il nuovo impianto non danneggi le parti comuni, non alteri la sicurezza o il decoro dell’edificio e non ostacoli altri comproprietari nell’uso delle parti comuni. In quest’ultimo caso l’area in cui è installato il punto di ricarica non potrebbe essere usata in via esclusiva dai proprietari delle auto elettriche.
Gli sgravi fiscali
Per l’installazione di infrastrutture di ricarica elettriche, fino al 31 dicembre 2021 hai diritto a una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e la messa in opera, inclusi i costi per la richiesta di potenza addizionale fino a un massimo di 7 kW (comma 1039 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2019).
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